Recensione Aura, vento di fuoco

Giulia, figlia di una famiglia caduta in disgrazia dopo essersi schierata contro Augusto, vive esiliata a Brixia. Rimasta vedova troppo presto e soffocata dal peso dei ricordi, decide di fuggire in pieno inverno per tornare a Roma e riconquistare nome, titolo e onore. Per farlo deve però fingersi una serva chiamata Sil e attraversare la pericolosa Gallia Cisalpina, terra di ribellioni, foreste oscure e tribù in rivolta.

Durante il viaggio incrocia due uomini destinati a segnarle il cammino: Druso Maggiore, figliastro di Augusto e comandante delle legioni, e Jarl, un giovane camunno assetato di vendetta dopo la distruzione del suo villaggio. Entrambi, seppur nemici, finiscono legati al destino di Giulia.

Aura è la storia di una ragazza determinata che sfida il proprio passato e combatte per il futuro che desidera, in un viaggio fatto di pericoli, identità ritrovate e coraggio.


Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo libro.

Premetto che l’ho ascoltato in audiolibro, e lo consiglio davvero: la narrazione riesce a trascinarti completamente dentro la storia, molto più di quanto sia riuscita a fare la lettura tradizionale.

Devo essere sincera: ero piuttosto restia ad avvicinarmi a questo romanzo. Io e le ambientazioni storiche non siamo mai andate granché d’accordo e, infatti, avevo già provato a cominciarlo appena uscito lo scorso maggio, ma lo stile narrativo non era riuscito a catturarmi.
La storia parte con gli eventi già in movimento, e molte scelte della protagonista vengono spiegate solo più avanti. Di solito questo tipo di struttura mi lascia un po’ distaccata, perché faccio fatica a entrare in sintonia con i personaggi fin da subito. L’audiolibro, però, ha fatto la differenza e mi ha permesso di immergermi molto di più.

Ho qualche dubbio sui tempi della narrazione: sembra che tutto si svolga nel giro di pochissimi giorni, e per questo l’evolversi dei sentimenti di Giulia mi è sembrato un po’ troppo rapido. Passa dall’attrazione all’affetto profondo in un battito di ciglia. Non avrei affatto disprezzato un maggiore approfondimento o, semplicemente, un romanzo un po’ più lungo.

E la storia d’amore… ouch. Non riesco a immaginare un finale diverso per loro due, ma ciò non toglie che abbia fatto davvero male😭

Nota di merito al mio odio profondo per Jarl, che ho disprezzato dall’inizio alla fine 💀
È letteralmente un Chaol di Queen of Shadows 2.0.

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