Recensione Prima regola: non innamorarsi

Silvye, ventisette anni, vive di truffe e inganni: è stata cresciuta da una madre maestra del crimine e ha solo due regole da rispettare — niente carboidrati e niente innamoramenti. Peccato che almeno la prima le sia impossibile da seguire.
Nick Montecristo, ladro-gentiluomo brillante e rigidamente controllato, è il suo opposto: strategico, impeccabile e allergico ai sentimenti.
I due vengono ingaggiati da un eccentrico collezionista per un colpo sensazionale. Collaborare è un incubo: si detestano, hanno conti in sospeso e sono fuoco e ghiaccio. Ma il lavoro è troppo importante per dire di no.

Tra rivalità, tensioni e un’attrazione imprevista che rischia di mandare tutto all’aria, Silvye e Nick dovranno fare l’impensabile: diventare complici. Basterà davvero rispettare una sola regola?


In occasione dell’uscita del nuovo romanzo di Felicia Kingsley, “L’amante perduta di Shakespeare”, mi sono finalmente decisa a leggere Prima regola!

È stata una lettura molto piacevole e avvincente, decisamente migliore di quanto me lo ricordassi.

Infatti tre anni fa avevo già provato a leggere questo libro, ma lo avevo abbandonato al 45% perché non mi aveva preso. Su questo deve aver sicuramente influito il fatto che non mi aspettassi un libro così diverso dagli altri di Felicia, in cui la storia d’amore occupa molto più spazio.

Qui invece abbiamo anche un mistero da risolvere, e bisogna starci bene dietro.

Ho apprezzato molto l’ambientazione a Venezia e l’accuratezza nella descrizioni dei luoghi; io non ci sono mai stata, ma nella mia testa si è formata un’immagine molto simile a quella che è la realtà (ne sono sicura, ho controllato poi su google!)

I personaggi mi sono piaciuti, Nick è inglese e inevitabilmente mi sono innamorata a prima vista, Silvye ha una qualità che vorrei avere anche io: apprende le lingue facilmente!

4⭐️


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