Recensione Odio a prima vista
Un romanzo rosa che sorprende e fa riflettere.
“Odio a prima vista” non è stato il libro che mi aspettavo, e forse è proprio per questo che mi ha conquistata. Mi ha sorpresa la profondità con cui affronta temi delicati come l’attivismo ambientale e il lutto, senza mai appesantire la lettura.
Margaret Hale, giovane attivista con il cuore radicato nella natura, è costretta a lasciare la sua amata Helston per trasferirsi a Milton, una città grigia e soffocata dallo smog. Lì incontra John Thornton, affascinante imprenditore alla guida della più grande acciaieria locale: l’incarnazione di tutto ciò che lei rifiuta. Eppure, dietro i loro scontri iniziali, si nasconde un percorso di crescita, comprensione e scoperta che mi ha coinvolta più di quanto immaginassi.
Paola Chiozza, come sempre, dimostra una sensibilità unica nel mescolare leggerezza e introspezione. Le sue pagine sanno far sorridere, commuovere e riflettere. Margaret è una protagonista che resta addosso: testarda, autentica, profondamente coerente con i suoi valori. E la trasformazione di John — lenta, credibile e toccante — è uno degli aspetti che ho amato di più.
Una menzione speciale va anche alle storie d’amore secondarie, che ho trovato curate e appassionanti quasi quanto la principale. Un dettaglio non da poco, perché arricchiscono il romanzo senza rubare la scena.
In definitiva, una lettura che mi ha sorpresa e accompagnata più a lungo del previsto.



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